La didattica online: una fatica per tutti da cui imparare anche a fare scuola tradizionale



Contributo dalla scuola "La Zolla" di Milano

Da due settimane l’emergenza sanitaria che ha colpito il nostro paese ha costretto la chiusura delle scuole, prima nelle regioni del nord e ora in tutta Italia. 

All’improvviso, nel giro di poche ore, ci siamo ritrovati tutti in un mondo diverso.

Increduli ed impreparati, di fronte alla TV che dava notizie dei contagi, dopo l’annuncio della chiusura delle scuole i pensieri hanno cominciato a correre veloci: come farò a gestire tutto? Le figlie a casa e la scuola online! Aiuto, io non sono molto esperta come quel genio di mio marito, come farò?
Come insegnante, non molto tecnologica, ma anche come mamma, mi sono ritrovata all’improvviso a dover comunicare attraverso il pc con colleghi e studenti e, contemporaneamente, a dover assistere le mie figlie nella loro didattica online.
Ammetto che senza le conoscenze di mio marito non sarei riuscita neppure a scaricare il portale per iniziare a lavorare, ma superato il primo impatto e impostati i programmi devo dire che “lavorarci dentro” è stato più facile e direi affascinante.
Ho cominciato a connettermi con i colleghi e il primo collegio docenti online è stato straordinario: il supertecnologico vicepreside ci ha istruiti sulle potenzialità del portale scelto dalla nostra scuola e la preside ha potuto condurre “la riunione del terzo millennio”!
Fantastico! Entusiasmante! Ho cominciato a “smanettare” con i programmi a disposizione e a pensare come organizzare le lezioni. Pdf? Video? Scrittura con tablet e audio?
All’inizio ho scritto molto e pubblicato documenti in pdf contenenti schemi, spiegazioni, compiti e soluzioni.
Poi mi sono lanciata nell’esperienza video: non facile; ho dovuto chiedere assistenza alle mie figlie per filmarmi mentre parlavo e tutto era avvolto da un certo timore di sbagliare. Prima di riuscire a produrre un video sensato ho fatto mille prove e montaggi. È stato necessario molto, molto tempo. In classe non è così, interagire con i ragazzi è molto più semplice e immediato.
I colleghi più esperti hanno prodotto video accattivanti e ci siamo sbizzarriti nel cercare di gestire la didattica online.
Già, la didattica online va gestita, e in continuazione! Non si tratta solamente di produrre file o video!
Dall’altra parte ci sono i nostri ragazzi, quelle meravigliose creature che il Signore ha affidato a noi insegnanti per istruirli ed educarli e che, lo ammetto, mi mancano tantissimo.
Mi mancano i loro sorrisi, le mani alzate per uscire alla lavagna, le domande durante le spiegazioni, i loro sguardi concentrati durante le verifiche e perché no anche il loro allegro chiacchiericcio.
Ora sono anche loro alle prese con una tecnologia nuova e si trovano soli a casa, senza i loro compagni, davanti al pc a leggere documenti, guardare video, studiare e cercare di fare i compiti assegnati, per poi mandarli via chat ai professori! Non è facile poveri ragazzi! Gli stiamo chiedendo tantissimo: oltre alla preoccupazione per l’emergenza sanitaria si trovano, non per gioco, isolati davanti ad un pc!
Anche io sono sempre davanti al pc e comunico con loro con messaggini nella chat del portale. Però non è la stessa cosa rispetto a vederli in classe. Da settimana prossima proverò anche io a fare una videocall con tutta la classe: è mio turno per fare l’appello e sarà l’occasione per rispondere alle loro domande.
Risulta ancora difficile capire come valutarli; insegno matematica e non è così facile interrogarli senza carta e penna o lavagna, ma con i colleghi ci consultiamo molto spesso e stiamo studiando il metodo migliore per renderci conto di quanto abbiano appreso in questi giorni.
Credo che la difficoltà maggiore per la mia materia sia veramente riuscire a capire quanto i ragazzi abbiano capito delle mie spiegazioni online. Mi sono resa disponibile per collegarmi con loro singolarmente in chat per eventuali spiegazioni. Qualcuno mi ha contattato. Un bel gruppetto consegna regolarmente i compiti assegnati, una parte della classe invece sembra ancora lontana e va contattata singolarmente per evitare che si senta in eterna vacanza.
Come mamma vedo mia figlia alle prese con la didattica online e quindi capisco bene i miei studenti. Mia figlia scarica e stampa documenti, fa i compiti ma si sente smarrita, mi chiede giustamente di seguirla, di supportarla, di aiutarla in questo momento così difficile.
Speriamo tutti di tornare al più presto alla normalità e ad una didattica tradizionale faccia a faccia. Tuttavia, avendo sperimentato nuove tecnologie, vorrei avere la possibilità di poter in futuro supportare la didattica tradizionale con metodi moderni.
La correzione dei compiti, ad esempio, spesso risulta un momento importantissimo per alcuni e noiosissimo per altri, che hanno invece svolto correttamente i compiti.
La possibilità di pubblicare online la soluzione dettagliata dei compiti permetterebbe di ovviare a questo inconveniente e permetterebbe di avere a disposizione più tempo in classe per approfondire gli argomenti trattati e per potenziare i più dotati.
Ritengo molto utile anche pubblicare online schemi riassuntivi o mappe concettuali di supporto alla didattica: in classe possono essere visualizzati alla lim e successivamente i ragazzi potrebbero averli a disposizione per studiare.
Questa esperienza è solo all’inizio, ci sono tanti aspetti da scoprire e approfondire e sarà fondamentale il confronto e la collaborazione fra colleghi.
Nelle prossime settimane potremmo renderci conto dei risultati di questa esperienza e fare tesoro degli aspetti positivi. Credo sarà anche importantissimo dare voce ai nostri ragazzi: sono sicura che il loro punto di vista dettato dalla loro semplicità e intelligenza potrà darci elementi per capire meglio quanto stiamo vivendo.
Prof.ssa Francesca Capozzi