Lettera di Federica, mamma e imprenditrice. Condivide la sua esperienza e le sue riflessioni.


Carissimi, 
in questo momento nel quale tutti noi ci troviamo a fare i conti con una situazione quanto mai inedita, mi sento di condividere la mia esperienza e la mia riflessione. 

Io sono Federica, sono mamma di Sveva, che frequenta la scuola dell’infanzia, e di Gianpaolo che, grazie a un enorme sforzo da parte di Carovana potrà iniziare le medie a settembre nella nuova terza sezione. 

Io di mestiere faccio l’imprenditrice, insieme a mio fratello e mia cognata portiamo avanti l’azienda della mia famiglia, un’azienda storica sul territorio che conta 50 dipendenti. Oggi noi come tanti siamo chiusi , non stiamo producendo e nemmeno fatturando e per questo stiamo mettendo in campo tutte le risorse possibili  usufruendo anche degli aiuti messi a disposizione dal governo. Detta così sembra semplice, in realtà la situazione è ben più complessa. La gestione efficace di una azienda si realizza con la pianificazione. Ecco, oggi, in questo frangente, invece, tutto è governato dall’incertezza, dal non poter pianificare, calcolare, fare budget e dal non poter gestire gli eventi che invece si subiscono. Tutto ciò aggravato dalla consapevolezza di avere l’obbligo morale di tutelare tutte le famiglie che contano sul lavoro presso la nostra azienda per il loro futuro. In questi giorni le giornate di lavoro da casa si spendono tra call, telefonate, lunghe dissertazioni volte a tentare di immaginare scenari, fare calcoli e piani con la finalità di trovare  soluzioni e prendere le decisioni migliori per tutte le parti in causa, sempre attendendo l’uscita di un nuovo decreto, una circolare, un chiarimento ministeriale o da parte delle associazioni di categoria e degli enti. Si pensa a come sarà il lavoro “dopo” e a come sarà necessario attrezzarsi per ripartire nel miglior modo possibile, cercando di salvaguardare tutti.  Ecco, credo che questa incertezza e questa difficoltà appartengano adesso ad ogni azienda e anche a Carovana, perché la nostra scuola è una Cooperativa Sociale, una azienda, con una nobilissima mission, il fare scuola, ma pur sempre un’azienda con dei dipendenti che per fare scuola deve sostentarsi.  

Per questo motivo, oggi più che mai, mi sento di ringraziare la dirigenza della scuola che ha messo davanti e al centro le famiglie riducendo sensibilmente le rette, mantenendo fede al pensiero di fondo sotteso al progetto educativo che Carovana offre. Ecco, da imprenditrice, sono consapevole che questo gesto non era scontato e ha richiesto grandissimo sforzo. Comprendo che questa decisione abbia poi necessitato di tempo, tempo per riflettere, tempo per capire e per provare, nel limite del possibile, a fare calcoli. 

Quando io e mio marito abbiamo, dopo lunghe riflessioni, scelto di iscrivere in Carovana prima Sveva e poi Gianpaolo, memori dell’esperienza avuta in altri istituti, abbiamo, in quel momento, scelto anche di condividere il progetto educativo proposto sposando l’ideale del “fare scuola” secondo i principi propri di questo istituto e scegliendo di esserne partecipi attivamente. 
Per questo motivo, oggi, in questo momento, con questa logica di condivisione, è importante per noi sostenere la scuola, perché questa scuola si fonda proprio su questa logica: la condivisione di intenti, la reciproca collaborazione e il reciproco supporto. 

Colgo questa occasione, rubando  ancora poche altre righe, per ringraziare la coordinatrice della scuola dell’infanzia Elisabetta e le nostre splendide tate Elisa e Marcella che ci sono sempre vicine e continuano, anche a distanza, a garantire anche ai nostri cuccioli, che sono piccoli, un servizio e una continuità. 

Nella speranza che questo brutto momento sia presto solo un ricordo e nell’attesa di ritrovarci  a scuola, nella nostra scuola, auguro a tutti Buona Pasqua. 

Federica, mamma di Sveva e Gianpaolo