Si educa molto con quel che si dice, ancor più con quel che si fa, ma molto di più con quel che si è.


“Si educa molto con quel che si dice, ancor più con quel che si fa, ma molto di più con quel che si è”. (S. Ignazio di Antiochia)

Sono passate ormai diverse settimane dalla nostra assemblea di inizio anno e l’anno scolastico è effettivamente iniziato; prima che ci lasciamo trascinare dal moto frenetico del nostro quotidiano, come del resto è giusto che sia, crediamo valga la pena volgere anche solo per un istante lo sguardo a quel 31 agosto, quando le aule erano ancora chiuse e noi ci siamo ritrovati insieme - complici la pienezza e la serenità del meritato riposo estivo - con i cuori leggeri e le mani aperte pronti ad ascoltare la voce di Giancarlo Cesana, Professore Onorario di Igiene, Università Milano Bicocca ed innanzitutto “amico”.

E vogliamo ringraziare questo amico, per come ha saputo colmare questi nostri occhi e queste nostre mani facendoci ricordare qual è in fondo (ed in principio!) il senso reale del nostro fare scuola.
Sono state infatti forte richiamo per tutti noi, le sue parole. 
Le sue parole ci hanno rammentato che, per educare davvero, occorre trasmettere ai nostri allievi, come testimone, quello che noi siamo davvero, ciò che noi sentiamo e ciò che noi riconosciamo come nostra posizione di fronte alla vita

La missione dell’insegnante, così come quella del genitore, è dunque quella di trasferire, di “donare” all’allievo ed al figlio, insieme alle innumerevoli e necessarie nozioni alla base dell’istruzione e dell’educazione, il proprio sentire, al fine di guidare il ragazzo verso il suo destino.

“Si educa con quello che si è”, con quello che ci rappresenta davvero.
Aggiunge Cesana: è giusto dire che si educa con quel che si è, ma ciò non basta per definire il contenuto dell’educazione, come esperienza affettiva
Perché occorre anche, ed in primis, riconoscere qual è il nostro più grande affetto, domandarsi a chi apparteniamo e farsi guidare da questa “appartenenza”. 
Noi apparteniamo e siamo legati dalla consapevolezza di uno scopo comune. La nostra collaborazione, il nostro essere comunità educante coesa, dipende dalla coscienza di questo nostro scopo.
Ci piace ricordare ora e sempre che questa appartenenza, che costituisce la nostra identità, questa consapevolezza di “quello che ci tiene insieme” è la linfa vitale del nostro educare. 
Se lo teniamo bene a mente, intravediamo chiaro il segreto dell’educazione, a scuola come in famiglia. 

Come ci ricorda Cesana, un valido insegnante, o un bravo genitore, non chiede ai propri ragazzi di fare e pensare quello che lui fa e pensa, ma invita loro a seguire quello che lui segue, qualcosa di più grande di lui, da cui lui si lascia guidare, ovvero offre loro un’ipotesi di significato.
In questo modo l’alunno, come il figlio, è provocato a mettere in gioco e impegnare la propria libertà.
Questo è il fulcro dell’educazione che noi vogliamo offrire: quando il ragazzo può sentire la verità che noi riconosciamo come tale, quando può intravedere cosa ci “costituisce”, è allora che si può lasciare un segno in lui e lo si può condurre onestamente verso il suo destino, verso il suo scopo.  

Il Professor Enrico Galliano, un educatore che si definisce un professore di periferia - ma che nel 2015 è stato inserito nella lista dei 100 migliori insegnanti d’Italia dal sito Masterprof.it – un settembre di un paio di anni fa, due giorni prima che tutto avesse inizio, trovatosi da solo in un’aula vuota ad immaginarsi i “mondi che stavano per accadergli davanti agli occhi” ha definito quel luogo “uno dei pochi posti al mondo dove puoi ancora, sul serio, cambiare le cose”.

È questo il nostro richiamo, quello a cui ci guida il nostro essere insieme: possiamo cambiare realmente le cose se sappiamo indicare con coerenza ideale e con gioia quello che il nostro cuore riconosce come il giusto cammino verso il destino, verso il fine che ci definisce.
Perché, come diceva Enzo Piccinini, il gusto e la bellezza della vita sono proporzionali all’impegno con l’ideale

Auguriamo a voi tutti una buona continuazione!